Gramsci in carcere e il fascismo by Luciano Canfora

Gramsci in carcere e il fascismo by Luciano Canfora

autore:Luciano Canfora [Canfora, Luciano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salerno Editrice
pubblicato: 2015-06-28T22:00:00+00:00


di Vittorio Vidali.22

8. Non mancheranno – al suo ritorno in italia – gli attacchi dei fogli

anarchici contro il nuovo compagnon de route del Pci. Del resto, il suo atteggiamento di improvvisa totale dedizione ai nuovi alleati fa specie. un esempio per tutti è il capovolgimento della testimonianza

relativa ai comunisti detenuti nelle carceri fasciste. Negli articoli per

la « adunata » e nel volumetto L’uomo che cammina (1940), essi appaiono, con dovizia di dettagli, criminali e complici dell’autorità carcera-

ria; i medesimi vengono eroicizzati, invece, in La fabbrica parla (1950) e questa volta Taddei inventa di aver gridato insieme a loro, durante

la traduzione da un carcere all’altro, « Viva la Russia! Viva il Partito

comunista italiano! » (p. 153). indossata la nuova veste, Taddei non

dice una sola parola sulle proprie prese di posizione degli anni recen-

ti. la pronta nettezza con cui si mette a sbraitare in un senso dopo

aver urlato con (apparente) convinzione l’esatto contrario è un tratto

tipico del mercenario. il diametrale, repentino e per nulla argomen-

tato capovolgimento di posizione non è semplice ammissione di aver

mentito: è l’indizio dell’aver agito « al servizio ». È questo che rende

spigliati e senza traumi i capovolgimenti. e rafforza anche il sospetto

che certe sue gonfie prose politiche per « l’adunata », cosí difformi

161

gramsci in carcere e il fascismo

dalla rozza incertezza della sua abituale sintassi, non fossero del tutto

opera sua, ma gli venissero allestite da altri.

sul « libertario » di milano Pier carlo masini scriverà nel ’51 che

« un complesso di gregarismo e di servitú volontaria si è fatto largo in

lui, abbattendo le deboli resistenze libertarie, scoprendo, nella meda-

glia del carattere, dietro la maschera convulsa del rivoltoso, quella

pacificata del funzionario di partito ». gli odi e le rivalità degli anni ’40

erano troppo recenti e lo schieramento a difesa di Vidali (bersaglio

prediletto dei “libertari”) era parso intollerabile. Può essere utile ri-

cordare a questo proposito che il testimone contro Vidali nel caso

Tresca era stato luigi antonini, figura ambigua di sindacalista italo-

americano e uomo-chiave della scissione di Palazzo barberini (gen-

naio 1947). allo stesso antonini potrebbe attribuirsi l’invio a Tasca di

una copia del volume di Taddei L’uomo che cammina, tuttora conservata nel fondo Tasca della fondazione feltrinelli: forse un messaggio

mirante a segnalare il passato anticomunista del nuovo zelatore e di-

fensore di Vidali.

Quando Taddei muore, a Roma, il 16 maggio 1956 – e Donini, se-

gnala il giorno dopo « l’unità », è tra i primi a visitare la salma –, sarà

Pietro ingrao in persona, allora direttore dell’« unità » (edizione ro-

mana) a scriverne l’impegnativo necrologio (17 maggio, p. 3): Il carat-

tere dell’uomo. l’attacco è solenne e il tono sembra quello delle grandi occasioni, necessario quando scompare un gigante della cultura.

altri – in momento piú sereno – dirà degnamente di ciò che ezio Taddei è

stato come scrittore e come artista, del posto originale che occupa nella cul-

tura italiana di questi anni. Noi ora possiamo solo ricordare il carattere

dell’uomo, come l’abbiamo conosciuto in tante lotte. aveva vissuto una vita

aspra, errabonda, tormentata e ne portava i segni nel corpo e nel volto […]

[segue ritratto fisico]. Passato attraverso



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.